Originy offre sistemi completi e integrati per la produzione di microalghe e l’estrazione di composti e additivi. Sistemi chiavi in mano composti da impianti modulari basati sull’impiego di fotobioreattori chiusi a base polimerica, progettati e prodotti in-house.
Oltre agli impianti di accrescimento algale su scala industriale, vengono forniti tutti gli ausiliari di processo, i macchinari e le attrezzature per le fasi di dewatering della biomassa.
algaespeed
L’impianto di inoculazione ALGAE SPEED_V6_540 è costituito da 6 fotobioreattori tubolari a base di polimeri, con un volume anulare nominale a pieno carico di circa 90 L ciascuno. I fotobioreattori sono collocati su uno skid in acciaio. L’impianto è dotato di un sistema di controllo a logica programmabile (PLC) in cui è possibile controllare i vari parametri di processo utili a monitorare le varie fasi di crescita della coltura algale (pH e temperatura). Il sistema di controllo dell’automazione è integrato con un sistema dotato di un’elettrovalvola, collegata a una bombola di CO2, che consente l’insufflazione della CO2 necessaria alla crescita delle microalghe secondo un particolare e prestabilito range di valori di pH, appositamente valutato in base ai ceppi microalgali coltivati.
All’interno del volume vuoto di ciascuno dei fotobioreattori, due lampade LED da 22W sono posizionate a diverse altezze. ALGAE SPEED_V6_540 è dotato di un sistema di insufflazione dell’aria e di una pompa di calore esterna per il riscaldamento/raffreddamento del terreno di coltura.
vantaggi dei fotobioreattori chiusi
Gli impianti di coltivazione algale più comuni sono di due tipi : bacini aperti (open pond) o fotobioreattori chiusi (PBR). Gli open pond mostrano gravi limitazioni quali l’elevata superficie occupata, forti contaminazioni, perdita di grandi quantità di acqua per evaporazione (100-200 m3 per ha al giorno) e quindi conseguenti forti variazioni di salinità, bassa stabilità del sistema di crescita per l’apporto di acqua piovana.
La tecnologia di coltivazione ORIGINY si basa sull’impiego di un impianto con PBRs chiusi a base polimerica appositamente progettato e sviluppato, caratterizzato da un’elevata resistenza alla foto-ossidazione (correlata alla continua esposizione all’irraggiamento solare) ed elevata resistenza al fenomeno del fouling.
